Al Ministro per le Politiche Agricole
Al Ministro per la Salute
Alla Presidenza del Consiglio
Ogni anno in Italia vengono macellati più di 550 milioni di polli. Il 98% di questi animali appartiene alle cosiddette razze broiler, quegli ibridi commerciali di avicoli selezionati geneticamente nel tempo per raggiungere delle caratteristiche funzionali alla vendita per il consumo umano.
Alcune di queste razze - definite “a rapido accrescimento” - si contraddistinguono per lo sviluppo esponenziale della muscolatura già nelle prime settimane di vita dei pulcini, che arrivano così a pesare da meno di 60gr a 3kg in poco più di un mese. Lo scheletro e gli organi interni di questi giovani animali non sono in grado di reggere il ritmo di questa crescita e molti di loro muoiono per complicanze ancora prima di arrivare al macello a causa della gabbia fisiologica in cui sono costretti.
Numerosi studi scientifici e ricerche accademiche dimostrano che queste razze - sviluppate esplicitamente con lo scopo di generare più carne possibile a scapito della salute degli animali - non sono in grado per loro stessa natura di rispettare i criteri minimi di benessere animale previsti dalle normative europee e italiane. Questi animali sono stati concepiti negli anni ‘50, innescando un ciclo di incroci e ricerche genetiche che non ha tenuto adeguatamente conto delle conseguenze di questa selezione: la creazione di razze ibride di animali che nascono per morire inevitabilmente tra atroci sofferenze.
Animal Equality, in collaborazione con esperti veterinari, ha documentato gli effetti catastrofici di questa selezione genetica non solo sui polli cresciuti in allevamenti intensivi, ma anche su polli cresciuti in condizioni di vita ottimali, all’aperto, nutriti e dissetati. Anche questi animali sono morti prematuramente per complicanze respiratorie, cardiache e motorie per via della selezione genetica.
Un pollo di razza non broiler potrebbe arrivare a 7-10 anni mentre le razze broiler a rapido accrescimento generalmente non superano i due - tre mesi di vita, in quanto si tratta di animali che nascono già con una disabilità intrinseca che li porterà alla morte precoce indipendentemente dalle condizioni di vita.
Continuare a generare e allevare animali con queste caratteristiche genetiche rappresenta una chiara e grave violazione delle norme di protezione del benessere animale europee ed italiane poiché, proprio a causa di tali caratteristiche genetiche è impossibile garantire a questi esseri senzienti un’esistenza dignitosa e priva di sofferenza e dolore, condannandoli, di fatto, già al momento della nascita, a una (breve) vita di lucida agonia.
Pertanto, chiediamo quanto segue:
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Supportare a livello europeo la messa la bando delle razze a rapido accrescimento, in quanto l’allevamento di tali razze rappresenta una violazione dell’art. 13 del Trattato di Lisbona, che riconosce gli animali quali “esseri senzienti” e che chiede all’Unione e agli Stati membri di tenere pienamente conto delle loro esigenze in materia di benessere, e dell’articolo 3 della direttiva 98/58/CE;
- Disporre l’abbandono totale delle razze a rapido accrescimento in Italia, in quanto l’allevamento di tali razze rappresenta una violazione dell’articolo 3 della direttiva 98/58/CE e del Dlgs 146/2001, che attua tale direttiva, nonché dell’art. 13 del Trattato di Lisbona, ammettendo quindi sul territorio nazionale esclusivamente l’allevamento di razze a lento accrescimento, che permettono di rispettare standard più elevati di benessere animale, quali quelle elencate nello RSPCA Broiler Breed Welfare Assessment Protocol;
Diversi produttori e supermercati italiani e internazionali hanno cominciato un percorso di transizione per abbandonare le razze a rapido accrescimento, in quanto le loro caratteristiche non permettono di garantire il benessere animale e possono implicare rischi quali malattie, epidemie e alta mortalità. Crediamo che proseguire su questa strada e disporre l’abbandono dell’allevamento di tali razze sia fondamentale per garantire la corretta applicazione della legge europea e nazionale e per ridurre la sofferenza di questi animali ancora confinati negli allevamenti.
Grazie per l’attenzione.